Quando ci è stato proposto di lavorare ad un Blog della scuola abbiamo pensato che sarebbe stata un'opportunità per lavorare con la scuola e accrescere le nostre competenze informatiche, linguistiche e artistiche. (cit.) (tratto da "Perché un blog?" di Marlene e Cecilia)
venerdì 30 marzo 2018
UN VIAGGIO TRA LE RIGHE: LA FINALE!📚
Finalmente un vincitore!!
Sono arrivate in finale solo le squadre della 1A, 5B e della
5D.
Nella finale sono presenti dei mini-giochi sportivi (che si
faranno in palestra), poi si passerà alla premiazione.
Il primo gioco è l’Orienteering, una specie di caccia
al tesoro dove si dovranno trovare delle parole nei corridoi del primo piano.
Dopo le spiegazioni della professoressa Russello si parte col fischio
d'inizio!
Finita questa fase si passa al prossimo step: ricomporre le parole
trovate nell'ordine giusto.
In questo gioco la squadra della 5B ha consegnato le parole per
prima e si è guadagnata un punto in più.
Il secondo gioco è un percorso ad ostacoli, costituito da una
staffetta, dei birilli (per fare lo slalom), un tappetino e dei cerchi con dei
birilli dentro. I vincitori di questo gioco sono i bambini della 5B.
Il gioco seguente consiste nel sedersi su un palloncino
facendolo scoppiare, inoltre a ciascuna squadra vengono dati 29 palloncini.
Questo gioco viene vinto dai ragazzi della 1A, che sono in
vantaggio coi punti.
La gara si conclude con un gioco che sta nello scegliere una
delle tre buste date. Ad ogni busta é corrispondente un certo numero di punti,
e se si dà la risposta corretta questi punti vengono aggiunti e se si sbaglia
si tolgono.
Infine i vincitori della gara sono i bambini della 5D: I Lettori Matti!
La classifica:
- (5 D) I Lettori Matti (17 punti).
- (1 A) The Books' Gang (1 punto).
- (5 B) Gli Aquiloni. (-2 punti).
INTERVISTE FATTE AI RAGAZZI PRIMA DELLA GARA
Domanda: "Chi pensate possa vincere?"
Ragazzi della 5 D: "Speriamo proprio noi, ma anche se non vinciamo, siamo lo stesso felicissimi".
Domanda: "Come pensate possa essere la gara?"
Ragazzi della 5 D: "Non tanto difficile, perché abbiamo visto i giochi da fare".
INTERVISTE FATTE AI RAGAZZI DOPO LA GARA
Domanda: "Come vi sono sembrati i giochi: difficili o facili?"
Ragazzi della 5 D: "No no, sono stati molto semplici".
Domanda: "Come ti è sembrata la gara?"
Ragazzi della 1 A: "Mi è piaciuta molto, le altre squadre state molto brave e siamo
contenti del nostro risultato. Peccato solo che non siamo riusciti a qualificarci primi".
🏆 🏆 🏆
Subito dopo c’è stata la merenda e la premiazione.
La preside è
venuta, ha fatto i complimenti a tutte le squadre ed ha cominciato a dare
i premi.
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La classe 1A della V.E.O. (The Books' Gang) |
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La Prof. Russello, La Preside V. Filippone e i rappresentanti delle Classi Prime della V.E.O. |
(Recensione, interviste e video a cura di:
Carlotta Aiello, Simona Panzica, Elia Muratore, Riccardo Amato).
Carlotta Aiello, Simona Panzica, Elia Muratore, Riccardo Amato).
giovedì 29 marzo 2018
La giornata delle Foibe
Proprio in occasione di quella giornata, le
classi 3^ G e 3^ B della nostra scuola, accompagnate dalle insegnanti F. Bellina, G. Russello, F. Sanfilippo e dalla Dirigente della scuola V. Filippone, sono andate alla Prefettura di Palermo
insieme ad altre scuole per presentare una piccola esibizione in ricordo delle
vittime delle Foibe.
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Foto di gruppo nel giardino di Villa Pajno in Via Libertà a Palermo. |
Le classi in rappresentanza della nostra
scuola hanno cantato il brano Imagine
di John Lennon tradotto solo in parte in italiano.
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Un momento dell'esibizione degli alunni delle classi 3^ B e 3^ G. |
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Foto di gruppo con il prefetto di Palermo, Antonella De Miro. |
In Prefettura erano presenti anche alcuni
familiari delle vittime, a cui è stata consegnata una
medaglia e una pergamena.
A questo evento hanno partecipato
alcuni rappresentanti delle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia e Guardia
di Finanza) e alcuni familiari delle vittime.
di Simone Scafidi (3^ G)
[1] “Con il
termine foiba, che deriva dal latino fovea, vengono chiamati gli inghiottitoi naturali
tipici delle aree carsiche; tali abissi si prestano assai bene a far scomparire
in maniera rapida oggetti di dimensioni anche notevoli. In tal senso nella
Venezia Giulia (ex province di Trieste, Gorizia, Pola e Fiume) le f. vennero
largamente utilizzate durante la Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, per
liberarsi dei corpi di coloro che erano caduti a causa degli scontri tra
nazifascisti e partigiani, e soprattutto per occultare le vittime delle ondate
di violenza di massa scatenate a due riprese - dapprima nell'autunno del 1943 e successivamente nella primavera del 1945
- da parte del movimento di liberazione sloveno e croato e delle strutture del
nuovo Stato iugoslavo creato da Tito. Furono principalmente i cadaveri di
vittime delle fucilazioni a essere gettati nelle f. e in altre cavità
artificiali, quali, per fare un esempio, le cave di bauxite dell'Istria oppure
il pozzo della miniera di Basovizza, ma in alcuni casi nell'abisso furono
precipitate anche persone ancora in vita. Talvolta infatti i condannati
venivano fatti allineare sull'orlo della f. e legati fra loro con filo di ferro;
successivamente coloro che venivano colpiti dalla scarica trascinavano giù,
insieme a loro, gli altri…” (tratto da www.Treccani.it)
mercoledì 28 marzo 2018
"Un Murales a scuola" 🎨
di Pietro, Emanuele ed Ismaela (1^ I)
un murales a scuola
un murales a scuola
le fasi del progetto in breve:
http://www.kizoa.it/Movie-Maker/d181549006k4092280o1l1/murales
martedì 20 marzo 2018
Let’s go to the Theatre!
OLIVER TWIST
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Oliver Twist Fondo Antiguo de la Biblioteca de la Universidad de Sevilla |
“Oliver Twist “ Is a novel written by Charles
Dickens, an important writer of Victorian Age, who wrote about the problems of
society and of the poor people (especially of poor children) in his books; one
the most important of them is precisely “Oliver Twist ”, but there are many
others too.
The main
character of this story is a child, Oliver, who is an orphan, because his
mother Ages was repudieted because she was pregnant, not being married and thus
dishonouring the good name of her family. Unfortunately Oliver’s mother died while
living birth to her son, and the boy is sent to live in a workhouse. In those
times, orphans, pregnant unmarried women,
and disable people ( group of people who were considered the waste of society) were
sent to live and work in workhouses, living in terrible conditions, fed only on
disgusting soups.
One day
Oliver asked for some more soup, because
he is underfed and he was fearing of dying like his friend, but after this
innocent request he was considered a “rebel” and he is sent away.
Oliver travelled
for a day and he arrived in London. There he met a gang of thieves who forced
him to do bad things like stealing. He is mistaken for a thief: he is arrested
for a crime he has not committed (but his new “friends” have); fortunately thanks to a gentleman, he is released, and this
gentleman takes care of him. We know
from the book that the gentleman is Oliver’s grandfather. In the play Oliver is taken again
to the thieves’ hideout. There the only person who has care of him, Nancy, is
killed by her man Bill, who was Fagin’s ally
and friend and the leader of the criminal gang of thieves. When Oliver is made fun of his courteous ways
and his innocence, his only friend Dodger kills Bill because he was angry for
the death of Nancy, who was just trying to get Oliver back to Mr Brownlow, the
man who had protected him because he thought he could have a better future. Fagin
(the man who throughout the show takes advantage of Oliver and the rest of the
gang to get rich) kills Dodger for vengeance. In the end the spirits of the
dead visit Fagin in prison before he is executed.
It’s a very beautiful
show, especially for its ending and for its theatrical adaptation. After watching
this play, many of us would like to read the booknow, so we recommend it! 😉
sabato 17 marzo 2018
Libriamoci: la semifinale!
Un viaggio tra le righe
Adesso entriamo in gioco noi!
Abbiamo affrontato il secondo incontro, ma purtroppo noi non ce l'abbiamo fatta, però siamo felici per le altre squadre che hanno vinto.
La nostra squadra, la 1G ha giocato in Auditorium contro altre 2 squadre: la 5^D e il Minutoli.
La gara era divisa in 2 step. Nel primo abbiamo risposto a 20 domande sui 2 libri. Nel secondo abbiamo fatto dei giochi di parole: il cruciverba e il crucipuzzle.
Alla fine è arrivata prima la 5^D con 50 punti,secondo il Minutoli con 31punti e terzi noi con 29 punti.
È stata una bella esperienza, piena di gioia ma anche con un po' di timore.
(Carlotta Aiello, Simona Panzica, Riccardo Amato,Elia Muratore, 1G)
![]() |
1G - Vittorio Emanuele Orlando |
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I Topini Lettori - Minutoli |
![]() |
5D - I Lettori Matti |
![]() |
La risposta è ... |
.
.
.
![]() |
La Prof.ssa Russello |
giovedì 15 marzo 2018
In giro per la città
Palermo Liberty
di Francesco Vittorio
Caltabellotta (3^ A)
Lo stile Liberty è l’equivalente in Italia dell’Art Nouveau in Francia, termine
con cui si definisce quell’arte nuova, e quella breve e vivace moda decorativa
che coinvolse tutta l’Europa.
In linea con il programma di storia dell’arte di terza media, poche
settimane fa abbiamo partecipato alla visita didattica “Itinerario Liberty a
Palermo”.
La cosa che mi ha colpito di più è la presenza di un camino in ogni
stanza! Non c’erano ancora i termosifoni ed era l’unico modo per garantire il riscaldamento
all’interno di questa grande villa…che fatica per la servitù!

L’esterno della villa è forse la parte che mi piace di più: il
giardino privato ricco di verde, la forma delle scale, le torrette e la
terrazza da cui prima si poteva godere di una bellissima vista sul mare (per
avvistare la flotta navale della famiglia Florio), oggi nascosta dalla presenza
di numerosi palazzi che circondano il villino.
Il teatro in se è molto bello e pieno di storie e leggende
verosimili: iniziato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1875, fu completato
dal figlio Ernesto nel 1897.
Entrando nella grande sala con le poltrone siamo stati invitati a
guardare il soffitto: Basile progettò un sistema di ventilazione straordinario
realizzando la copertura della sala con 11 elementi mobili che si aprivano, e
si aprono ancora oggi, come i petali di un enorme fiore per garantire il
naturale ricambio d’aria negli intervalli degli spettacoli.
Dopo questa visita siamo rientrati a scuola con lo stesso pullman
dell’andata.
Vorrei ringraziare le professoresse F. Sanfilippo e L. Benincasa per averci accompagnato.
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